Ascolta la mia ombra.

Salve a tutti. Ultimamente l’università mi ha tenuto impegnato, e, anche se non ho continuato a scrivere, di sicuro la lettura non mi è mancata. Solo che ora i libri da recensire cominciavano ad accumularsi e devo recuperare un po’ di lavoro in sospeso. Ma andiamo per gradi!

Vorrei porre subito alla vostra attenzione il libro di Marc Levy, Ascolta la mia ombra.

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Non avevo mai letto nulla di Marc Levy. Cosa mi ha spinto a comprare proprio questo? La copertina. Ammetto di essere un po’ commerciale: le copertine sono il mio punto debole. E ammetto che “un libro non si giudica mai dalla sua copertina”, ma andiamo chi non si lascia attrarre da una bella immagine? Questa, in particolare, non è complessa, ma ha un certo fascino.

Questo è uno degli ultimi libri dell’autore. Mi ci sono buttato a capofitto e l’ho apprezzato. Dopo la mia lettura ho cercato di capire quali fossero i pareri degli altri bloggers e non ne ho trovato uno positivo. Ma io tendo sempre ad andare contro corrente.

Il libro parla di un bambino, poi ragazzo e infine adulto, nel percorso della sua vita. Noi lo chiameremo “Bob”, perchè l’autore non gli dà un nome e io non posso sempre scrivere “bambino/ragazzo/adulto”. Comprendetemi. Insomma, Bob vede le ombre. Bob vede, sente e può parlare alle ombre, quando la luna è alta in cielo e lui si ritira nella soffitta. All’inizio la storia non coinvolge molto, ma sorge sin da subito una perplessità. La scrittura e il racconto lasciano trasparire una certa serietà da parte dell’autore. Ma allora perchè parla di un Bob che parla con le ombre? Questo bambino ha una bella famiglia, frequenta le elementari, non ha amici e ad un tratto il padre lascia la madre per un’altra donna. Questo cambiamento improvviso può essere pesante per lui e forse per questo i suoi contatti con le ombre aumentano. Però non sono riuscito a capire il proposito dell’autore. Addirittura le ombre possono scambiarsi i proprietari e vogliono che Bob, bambino speciale, aiuti le persone a migliorare la propria vita. Che Bob prodigio.

Se la prima parte mi è rimasta poco chiara, non posso dire lo stesso del resto. Una volta cresciuto, sono riuscito ad immedesimarmi in Bob. Il racconto è saldamente ancorato alla realtà, e mi piace come io sia riuscito a ritrovarmi quasi protagonista della storia. E il fatto che il protagonista non abbia un nome mi ha certamente aiutato. Riflette un po’ le difficoltà della vita, come non avere tempo per i propri cari, o per una relazione, a causa del lavoro. Però manca ancora l’obiettivo dell’autore. Anche ora la storia non ha scopo, è solo un continuo raccontare di eventi. Ad un certo punto, ecco che vien fuori lo scopo: trovare l’anima gemella conosciuta al mare da bambino, e amarsi come allora. Il finale non ve lo rivelo, e neanche i dettagli magari più importanti della storia, ma vi dirò che risulta quasi abbozzato. Come se dopo aver raccontato di tutto e di più, l’autore avesse fretta di finire la storia.

Quello che sto cercando di dire è che il racconto avrebbe dovuto essere approfondito meglio, e non solo abbozzato. Potrei quasi definirlo una biografia fantasy. Io, come ho detto all’inizio, l’ho apprezzato. Ma solo perchè mi sono ritrovato molto in Bob-ragazzo. E no, non perchè so parlare con le ombre!

Io vi propongo di leggerlo, magari chissà a voi potrebbe piacere. Io vorrei leggere altri suoi libri, perchè ciò che più mi preme al momento è capire se effettivamente scrive sempre così, o se il problema è relativo alla trama. Fatemi sapere cosa ne pensate!

Ca 🙂

 

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