Una finestra sull’Oriente

Tra una nuotatina ed un’altra, nel mare cristallino della Grecia, ho concluso “Memorie di una geisha” di Arthur Golden. Se dovessi dire chiaramente ‘sì, mi è piaciuto’, ‘no, non mi è piaciuto’, non ci riuscirei, perchè ci sono alcune cose che hanno condizionato la mia opinione in positivo ed in negativo.

Ho molto apprezzato, ad esempio, sin dalle primissime righe, il linguaggio, il modo di esprimersi dello scrittore. Mi sono talmente innamorata che pensavo avrei amato nello stesso modo l’intera storia, solo che le descrizioni certosine a lungo andare mi hanno iniziato a stancare. Era fantastico potersi immaginare distesi su un futon assieme alla giovane Chiyo, futura Sayuri, immaginarsi nei suoi stessi pensieri, però il tutto alla fine mi è risultato essere un documentario. L’utilizzo della prima persona nella narrazione, secondo me, infatti, è un’arma a doppio taglio. Lo scrittore è stato così bravo dal rendere ogni scena così vivida e viva, ma poi pian piano ognuna diveniva lenta.

Poi è successo che ancora prima di terminare il libro mi è stato rivelato che lo scrittore è stato denunciato dalla geisha da cui ha tratto ispirazione e da cui è stato informato riguardo il loro mondo, la mia reputazione a riguardo allora è calata. Completato il libro, tra i ringraziamenti, ho letto che lo scrittore afferma esplicitamente più volte che fatti e persone sono frutto della sua immaginazione, eccetto gli elementi storici su cui si è documentato con approfondite ricerche, e che dietro tutto ciò, per delucidazioni e chiarimenti, vi sia una “chiacchierata” con la geisha Mineko Iwasaki.

Informandomi su Wikipedia, ho scoperto che tale geisha ha denunciato Golden per diffamazione e violazione di contratto a cui si aggiunge il fatto che abbia gettato disonore su l’intera casta. Dopo aver portato lo scrittore in tribunale, però, si è giunti ad un accordo extragiudiziale per una somma di denaro, il cui ammontare non è stato mai reso noto. Iwasaki, inoltre, ha deciso di scrivere la sua autobiografia, pubblicata come “Storia proibita di una Geisha. Una storia vera”, edita da Newton Compton Editori.

Sarebbe bello leggere il risvolto della medaglia, e avere un quadro  completo della situazione, anche perchè, così, tutto sembra controverso ed io non riesco a decidere da che parte stare, se approvare o bocciare la mia lettura, nonostante sia ben consapevole del grande fanclub che possiede.

Questo è il motivo per cui vi chiedo gentilmente di farmi sapere cosa ne pensate.

P.S. Nel 2005 è stato lanciato il film “Memorie di una geisha” basato sull’omonimo romanzo, per una cultura a 360° andrebbe visto assolutamente, ma c’è chi preferisce leggere e non vedere il film o viceversa, io intanto consiglio entrambi.

A presto,

Anto 🙂

 

 

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